sabato 24 novembre 2007

Il caso francese tra passato e presente


L'Università Sorbona di Parigi è una delle più antiche d'Europa e la più prestigiosa di Francia. È stata suddivisa nel 1970 in quattro nuove università, tre delle quali hanno mantenuto nel nome un riferimento all'antica Università.
Venerdì mattina, dopo i violenti tafferugli scoppiati tra studenti che volevano raggiungere le aule e manifestanti che protestavano contro l'autonomia ammistrativa che il governo vuole attribuire agli atenei, la Sorbona è stata chiusa.

Le manifestazioni storiche


La storia si ripete...




giovedì 22 novembre 2007

PUBBLICITA' REGRESSO

Uno spot per combattere il pregiudizio? Un messaggio pubblicitario ironicamente schierato?
Non si direbbe. Infatti a molti non è piaciuto il lavoro di Toscani, noto pubblicitario, che questa volta ha impressionato negativamente l’opinione pubblica.
Da calabrese quale sono, sento il dovere di spendere due parole in merito, per poi lasciare ai posteri l’ardua sentenza: credo che la Calabria abbia molto da offrire e credo che ‘valorizzare’ il bello del Sud significhi innanzitutto sensibilizzare ed informare sulle nostre ricchezze.
La mia è una terra che soffre per colpa di ‘mali’ fin troppo conosciuti, ma ‘amplificare’, attraverso una cassa di risonanza così forte quale è la pubblicità in generale, mi sembra un affronto alla mia patria.
Giudicate voi, osservatori obiettivi, se questo spot sia degno di lode…

domenica 18 novembre 2007

"IL CALCIO UCCIDE".

Non mi è mai piaciuto l'uomo-massa: quello che, se in compagnia, perde la sua identità per fondersi con gli altri e creare un unico soggetto.
Mi fa paura l'uomo-massa che non ragiona, che non sa quel che fa ma lo fa; quello che, se lasciato solo, è un angelo, ma, se in balia del branco, diventa un lupo indomabile.
Temo l'uomo-massa che la Domenica allo stadio si annichilisce per sottostare alle leggi del gruppo, della tifoseria.
Il tifo d'oggi è malato: questo fanatismo sportivo spesso portato all'estremo e vissuto come scontro tra titani di natura opposta: le forze di polizia da un lato e i tifosi dall'altro. Qualcuno dovrà pur vincere... ma perché? Perché non è bastata la morte dell'ispettore Raciti a scuotere le coscienze di questa gioventù intorpidita? Perché ancora scontri? Perché professare la propria fede calcistica con la violenza? Perché agitare gli animi in un Autogrill, scatenare una rissa, far scattare un intervento di polizia e provocare, tra l'altro, la tragica morte di un ragazzo per colpa di un fatidico errore?
Lo sport dovrebbe essere una 'palestra di vita', dovrebbe essere 'incontro costruttivo', dovrebbe essere ALTRO! Non posso che usare il Condizionale dato che, sempre più spesso, le voci dei tifosi le sento solo durante i funerali di un membro del branco mentre le loro urla, le botte, le azioni violente, le sento e vedo ogni Domenica sugli spalti in un tutto indistinto dove non c'è spazio per la ragione.


domenica 11 novembre 2007

Clandestino: "fantasma en la ciudad".

-CLANDESTINO- Manu Chao

Parliamone pure. Emergenza immigrati come emergenza ambiente, salute, sfruttamento, ecc.

In altre parole, un fenomeno evidente, quale può essere appunto la presenza dello straniero in Italia, all'indomani della tragedia di Tor di Quinto, diviene un "caso".

Che strano Paese, il mio: si parla, parla, parla...a ciarlare siamo imbattibili, ed anche a far la voce grossa. In effetti la dinamica mentale italiana è interessante: non ci accorgiamo di nulla finché non ci sbattiamo contro. Cioè: all'indomani della Pubblicazione del Rapporto 2007 Caritas-Migrantes, Napolitano dispensava ringraziamenti al popolo straniero, che invadendo con la sua forza-lavoro l'Italia, contribuisce al risanamento dell'economia nazionale.

E adesso? Ai 'grazie' di un tempo si sovrappone il grido unanime del "FUORI TUTTI". L'Italia soffre di amnesia selettiva, dimentica ciò che vuol dimenticare e agisce d'impulso, senza discernere tra bene e male, in preda alla collera e, soprattutto, ad un dovere verso i cittadini, affinché tutti sentano che un segnale è stato dato. Insomma, per la serie, "e poi non dite che il Governo non a fatto nulla".

Attenzione, però. Non voglio difendere chi, ospite in casa d'altri, dissemina il panico e viola tutte le norme della civile convivenza. E' solo che ho il sentore che non sia tanto semplice la soluzione del caso: sarà davvero la direttiva europea a sanare l'Italia? Me lo auguro, ma temo che le baraccopoli distrutte di Tor di Quinto saranno le future baraccopoli di un'altra zona periferica di Roma.

In ogni caso, il mio pensiero vola verso il 'vinto', la vittima. Povero clandestino, che credevi di aver trovato in Italia il Paese della Cuccagna e ti ritrovi, invece, a dover combattere per dimostrare la tua buona fede.

Ma non temere, clandestino, arriverà un giorno... il giorno, neanche troppo lontano, in cui la vecchia Italia non ti inseguirà più, perché l'Italia è così: quando la quiete dopo la tempesta si ristabilisce, il paese si addormenta e tu, caro clandestino, tornerai ad essere quello che eri un tempo, un fantasma in città.

martedì 6 novembre 2007

Biagi: il giornalista puro.


06 novembre 2007

Oggi l'Italia, il mondo, ha perso una 'voce amica'. Enzo Biagi, maestro di giornalismo, si è spento lasciando un vuoto incolmabile nel panorama dell'informazione impegnata, coraggiosa, viva, pluralista.

Napolitano: "E' scomparsa una grande voce di libertà".


http://mediacenter.corriere.it/MediaCenter/action/player?uuid=d446e738-8976-11dc-ab44-0003ba99c53b

venerdì 2 novembre 2007

"LiberaMente" a caccia di local.



http://video.google.com/videoplay?docid=-8542473574911303658&hl=it

Trattasi di progetto, un ambizioso progetto.
I fautori sono gente comune, molto motivata, e convinta della bellezza del proprio paese, una bellezza meritevole d'essere valorizzata ed esportata...magari via web!

Si chiama "Aspromonte LiberaMente" e nasce dall'idea che l'educazione ambientale ed il recupero delle risorse siano valori da implementare dal basso, dalla scuola, con l'aiuto di professori esperti, uomini che sanno, vedono, condividono, trasmettono sapere ed esperienza.
Il lavoro svolto, di ricerca, di analisi e d'intervento, ha consentito ai ragazzi che vi hanno partecipato di scoprire l'enorme patrimonio ambientale di cui dispone la Calabria, stimolandoli ad immaginare come esso possa essere recuperato, a fini socio-produttivi, nel pieno rispetto del suo equilibrio.

Questo video, Terra di mare, va nella direzione di riscoperta delle tradizioni: i protagonisti sono i giovani che in questo, come negli altri video presenti nel sito, sono protagonisti consapevoli di un territorio che ha alle spalle una grande tradizione da salvaguardare e conservare.
Nel filmato, Terra e Mare prendono voce e corpo di due ragazzi, che dialogano senza bisogno di guardarsi, come fanno da un'eternità. Dividono i loro dubbi, le loro incertezze, analizzano questo nostro Sud, le persone che lo abitano per aiutarli a ritrovare un rapporto con il loro mondo fatto di mare e terra.

Una sorta di promozione del territorio che da local diventa global, grazie all'utilizzo del "World Wide Web".
I media non sempre sono attenti alle potenzialità delle terre del Sud: si preferisce dedicare più spazio alla mafia, ai morti ammazzati, ad una parte, quindi, del tutto.
I ragazzi del progetto Aspromonte LiberaMente si sono ripresi, a loro modo, lo spazio che meritano.